La villa romana della Linguella

La Fortezza della Linguella di Portoferraio, sull’Isola d’Elba, è un luogo straordinario sotto molti punti di vista. In uno spazio di terra molto ristretto ci offre secoli di storia, mostrandoci reperti di straordinario valore. Sotto alla fortezza rinascimentale e alle sue imponenti mura si trova, infatti, un’antichissima villa marittima dell’età romana.

 

Dove si trova la villa romana della Linguella

La villa della Linguella si trova nella parte finale dell’area che delimita l’antico porto di Portoferraio. È situata di fronte al molo del Gallo, a una decina di minuti a piedi dall’imbarco del porto di Portoferraio. In questa zona sono stati condotti diversi scavi archeologici da parte della Soprintendenza Archeologica della Toscana, a più riprese: nel 1979, nel 1990 e nel 2020. Questi studi hanno permesso di rintracciare in modo più chiaro le antiche strutture romane, nascoste e profondamente trasformate dalle costruzioni rinascimentali. Tuttavia, questi non sono stati i primi scavi archeologici svolti sul luogo. A documentare l’esistenza dell’area archeologica sono stati gli stessi costruttori rinascimentali nel XV secolo.

 

Le ville marittime della Toscana

Le ville marittime sono un tipo di struttura caratteristico dell’arcipelago toscano nel periodo imperiale romano. La loro struttura è simile a quella delle ville romane più classiche dell’era repubblicana, ma con delle particolari aggiunte. Le ville romane generalmente sono divise in due zone, una residenziale dedicata all’otium e una dedicata alla produzione. Le ville marittime si distinguono per particolari strutture dedicate all’allevamento del pesce, o di altri specie marine, e per la conservazione di derrate alimentare. Anche la loro architettura è particolarmente sfarzosa: in quanto dimore di villeggiatura era località particolari, dedicate allo svago e al riposo della nobiltà romana. Molto spesso si distinguevano per il loro arredi e per le loro decorazioni in stile marittimo: erano ornate con conchiglie, pesci e figure mitologiche latine legate al mondo del mare.

 

La storia della villa romana della Linguella

La Villa romana della Linguella è stata costruita nella seconda metà del I secolo avanti Cristo. Nel secolo successivo è stata ampliata, fino a raggiungere il suo massimo splendore nel II secolo dopo Cristo. Questa villa ha ospitato diversi personaggi illustri, molti dei quali legati all’economia dello sfruttamento delle cave di granito della zona. Tra questi possiamo annoverare Publio Aclio Attiano, prefetto del pretorio dell’Imperatore Adriano. Nel III secolo l’Impero Romano inizia a vivere un progressivo declino e la villa della Linguella seguirà la stessa tendenza. Abbandonata, diventerà un rifugio per le persone in stato d’indigenza. Successivamente, diventerà un luogo dal quale recuperare materiali per le nuove costruzioni. Verrà quindi depredata dei suoi marmi e delle sue pietre, fino sostanzialmente a scomparire.

 

La costruzione di Cosmopoli e i primi studi archeologici

Nel Rinascimento, il granduca Cosimo de Medici decide di trasformare Portoferraio in “Cosmopoli”, la sua città ideale, una città di mare fortificata dedicata al commercio e alle attività militari. La Linguella è il luogo ideale per progettare una fortezza. Proprio progettando la “Cosmopoli”, gli architetti di Cosimo de Medici, sono incappati nelle rovine romane della Villa. Hanno documentato per la prima volta in modo ufficiale la presenza del sito archeologico. In un documento del 1548 si parla dettagliatamente del ritrovamento di tre antiche grandi teste di marmo, che verranno inviate in regalo proprio a Cosimo de Medici.

 

La riscoperta del sito archeologico della Linguella

Della villa romana della Linguella si parlerà in vari documenti, anche nel XVIII secolo, ma sostanzialmente viene dimenticata dalla maggior parte della popolazione locale. Solo a partire dagli anni Settanta del Novecento si intraprenderanno studi archeologici accurati su questo sito. Ci si concentra sulla natura termale del luogo, sui suoi mosaici policromi e sulle pavimentazioni in opus sectile. Questa tecnica permetteva di realizzare figure e fantasie molto complesse accostando piccole lastre di marmo dai colori diversi. Sono emerse anche mura con gli intonaci dipinti in rosso porpora e in giallo, coloro imperiali, che erano simbolo di grande lusso e di sfarzo. A parte da scavi effettuati nel 2021, si è arrivati a stabilire che molto probabilmente le strutture rinvenute non appartenevano a una villa privata, ma a un lussuoso impianto pubblico termale. L’Isola d’Elba non finisce mai di stupire e di meravigliare.

 

Photo Credits:
Foto di Daniele Napolitano per Wikimedia

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