Le Mure di Campo nell’Elba

 

Campo nell’Elba è un comune della provincia di Livorno che conta circa 4.700 abitanti. È un comune sparso dell’Isola d’Elba, costituito da diversi centri abitati. Il suo territorio comprende anche l’isola di Pianosa e l’Isolotto della Scola. Nel Medioevo era registrato come Comune de Campo, ma con questa espressione si indicavano due paesi in collina, vale a dire San Piero in Campo e Sant’Ilario in Campo. Questa località dell’Isola d’Elba è però abitata da millenni. La cosa è testimoniata dagli interessanti ritrovamenti archeologici delle Mure.

Le Mure di Campo nell’Elba:

 

Un fiorente insediamento montano dell’Età del Bronzo

Con l’espressione “le Mure” si indica un rilievo dell’isola d’Elba, che è stato sede di un insediamento montano già a partire dall’Età del Bronzo. Questo luogo è stato abitato poi anche dagli etruschi. Nel 1802 questa località è stata definita “Campo alle Mure” per via di tre imponenti cinte murarie parecchio estese in lunghezza, sebbene non particolarmente elevate in altezza. Queste costruzioni risalgono al II millennio avanti Cristo. Avvicinandosi alla rupe “Cote al Galletto” si trova il vasto insediamento protostorico del Monte Capanne, in linea d’aria con il centro abitato di Pietra Murata. In questo luogo sono stati rinvenuti diversi reperti di grande valore archeologico, oggi conservati ed esposti presso il Museo Archeologico di Marciana. I reperti databili all’Età del Bronzo sono frammenti di vasellame, bollitoi per il latte, fusaiole e rocchetti in argilla. Alcune di queste opere sono coperte di ingubbio nero, uno specifico prepararato a base di argilla che veniva utilizzato per la decorazione dei vasi nel mondo greco. Gli artigiani greci non decoravano i vasi utilizzando una semplice vernice nera, ma utilizzavano uno strato molto sottile di argilla raffinata e purificata contenente una percentuale significativa di ferro. Cuocendo il vasellame nel forno il ferro si ossidava e l’ingubbio donava una superficie lucida all’oggetto. Le tecniche con cui sono stati realizzati questi manufatti sono molto avanzate per l’epoca e ci mostrano che già nella Preistoria l’Isola d’Elba era abitata da comunità con un alto grado di sviluppo tecnologico.

 

I reperti etruschi delle Mure

In questa zona sono stati rivenuti anche vari reperti dell’epoca etrusca, risalenti al III secolo avanti Cristo. Questi sono proiettili in piombo per una fionda, recipienti per i cibi in ceramica e un grande contenitore in terracotta utilizzato per contenere importanti derrate alimentari di liquidi come il vino e l’olio. è stata rinvenuta anche una moneta di bronzo coniata a Siracusa, all’epoca fiorente città della Magna Grecia. Questo ci attesta quanto fossero intensi i legami commerciali tra gli etruschi e i greci. L’Isola d’Elba era al centro di un’importante rete di scambi che animavano il Mediterraneo antico.
Sempre nei pressi delle Mure si trova una sorgente d’acqua, chiamata Fonte alle Mure. Qui sono si trovano tre caprili, ovvero delle strutture caratteristiche del settore occidentale dell’Isola d’Elba destinate alla pastorizia. Qui si trovano anche due capanne in pietra costruite nel 1982 dal pastore sanpierese Evangelista Barsaglini.

 

La grotta del Santo e l’edificio scomparso

Alle pendici delle Mure si trova “il Santo”, una dorsale dell’Isola d’Elba. Molto probabilmente questo nome deriva dal fatto che anticamente qui si trovava un edificio religioso di cui non è rimasta traccia. In questo luogo si trova anche la Grotta del Santo, una caverna naturale usata come rifugio dalla popolazione del paese di Pomonte durante la Seconda Guerra Mondiale. Andando in direzione sud-ovest si incontra anche una località chiama “Aia alli preti” di cui si hanno attestazioni già a partire dal XVI secolo, che molto probabilmente ospitava un edificio religioso cristiano.
L’Isola d’Elba è un luogo ideale per gli appassionati di storia che amano camminare nella natura, piena di misteri ancora da scoprire e di vicende storiche da ricostruire.

 

Photo Credits:
Foto di Picasa per Wikimedia

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