Alla riscoperta della cucina “povera” elbana: il bordatino

La tradizione culinaria elbana ha origini molto umili e molto antiche. Sorprendentemente, più che quella marinara, è la cultura agricola ad arricchire la gastronomia dell’isola. Il caso del bordatino, però, è molto particolare, perché nasce dall’incontro di due popolazioni in rigidi inverni: gli elbani e i lavoratori tosco-emiliani. Scopriamo di più sulle sue origini e vediamo come si realizza un buon bordatino: il piatto ideale per scaldare il cuore e l’anima.

Alla riscoperta della cucina “povera” elbana, il bordatino:

 

Il bordatino: un piatto figlio di due popoli

La gastronomia elbana è ricca di frutti della terra preparati nei modi più disparati. All’isola d’Elba alcune di queste pietanze sono state tramandate di genitori in figli, perché la cucina elbana è questo: semplicità, storia e tradizione.
Il bordatino, però, non nasce soltanto all’isola d’Elba. È una zuppa rustica e gustosissima che è stata influenzata dai lavoratori dell’Appennino Tosco-Emiliano, perlopiù zappatori e boscaiola, che raggiungevano l’isola d’Elba per trascorrere l’inverno in un luogo più mite. In cambio prestavano i loro servigi sull’isola, e portavano con loro un po’ di farina gialla e dei fagioli secchi dai loro paesi di provenienza. Le pietanze offerte loro dagli elbani venivano quindi arricchite con questi due ingredienti, e questa ricetta nel tempo si è consolidata al punto da far parte della tradizione elbana e, in generale, di quella toscana.
Il nome “bordatino” può derivare dal pezzo di stoffa usato pe realizzare grembiuli da cucina, dall’aspetto un po’ rozzo come lo è questa zuppa casereccia. Altre teorie formulano che “bordatino” derivi da bordo che si forma sulla zuppa subito dopo che è stata scodellata.

 

La ricetta del bordatino

Per realizzare un buonissimo bordatino bisogna partire dalla semplicità. Ecco gli ingredienti per 6 persone:

  • 300 g di fagioli borlotti
  • 250 g di farina gialla
  • 2 mazzi di cavolo nero
  • 70 g di conserva o concentrato di pomodoro
  • una cipolla
  • sale
  • olio extravergine d’oliva

Lessate i fagioli e conservate l’acqua di cottura. A parte, in una casseruola, unite e olio e cipolla e crea un soffritto, facendo attenzione a non bruciarlo. Quando la cipolla si è colorita un po’, aggiungete la conserva o il concentrato di pomodoro e il cavolo nero fatto a pezzetti. Ora lasciate cuocere per circa 20 minuti e, quando necessario, aggiungete dell’acqua perché non si bruci il fondo. A questo punto bisogna aggiungere i fagioli con la propria acqua, salare a piacere e attendere che la zuppa sia ad un passo dal bollore. Solo a questo punto va aggiunta la farina gialla che addenserà il composto, ma girate spesso perché non sisi formino grumi. Attendete ancora 40 minuti di cottura a fuoco lento e aggiustate di acqua se lo desiderate più liquido e morbido.

Una volta lasciato riposare qualche minuto, il bordatino può essere servito. Si può accompagnare bene a del pane abbrustolito, meglio se imburrato o con erbette aromatiche. Se vi avanza del bordatino potete non riscaldarlo: nel lasciarlo raffreddare noterete che si rassoderà. Può essere tagliato con il coltello e lasciato ad abbrustolire sulla brace o friggere nell’olio.

Venite all’isola d’Elba per scoprire tutta la tradizione gastronomica dell’isola e per provare un bordatino da leccarsi i baffi. Partite dal porto di Piombino e scoprite la bellezza di un viaggio in traghetto verso una delle isole più belle del Mediterraneo.

 

Photo Credits
Foto di claudiodivizia da Canva

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